Quanto sono importanti l’acqua e il sodio nella Prevenzione e nel Trattamento del Linfedema?
Tanto! L’idratazione e il controllo dell’assunzione di corrette quantità di sodio sono dei pilastri portanti nella gestione della patologie del linfedema.
Le linee guida raccomandano un’assunzione giornaliera d’acqua pari a circa 2 litri per la donna e 2,5 litri per l’uomo. Un’assunzione di acqua regolare ed in quantità adeguata permette di mantenere costante il bilancio dell’equilibrio idrico del nostro organismo.
Ma che effetto ha un corretta idratazione sulla linfa?
L’acqua rende più fluida la linfa facilitando così il suo movimento lungo il sistema linfatico e il suo riassorbimento in caso di accumulo.
Ora che abbiamo brevemente descritto il beneficio che può apportare la nostra acqua alla linfa, concentriamoci sul sodio.
Per quanto riguardo il sodio le linee guida ci indicano la quantità di assunzione giornaliera pari a 2 grammi di sodio che corrispondo a circa 5 grammi di sale da cucina.
Andare oltre a questa quantità, tralasciando le varie problematiche di tipo metabolico che posso insorgere, il sodio può provocare ritenzione idrica con conseguente gonfiore degli arti inferiori e limitare l’assorbimento di acqua da parte della nostra linfa.
Ecco quindi come bere poca acqua e consumare eccessive quantità di sodio posso limitare la fluidificazione della linfa, contrastare il riversamento della nostra linfa nel torrente ematico e rallentare la sua espulsione dal nostro organismo.
Raccomandiamo dunque di bere molta acqua e stare attenti quando decidiamo di comprare un alimento preconfezionato; dobbiamo leggere le etichette e controllare quanto sale e sodio è presente all’interno dell’alimento che stiamo andando ad acquistare, cucinare senza sale e limitare l’uso di sale previa cottura.
Inoltre un grande aiuto ci può arrivare dal consumo di alimenti quali per esempio gli ortaggi a foglia verde; questi ultimi sono ricchi d’acqua e ci aiutano ad aumentare il nostro stato di idratazione giornaliero.
