Le fasi di sviluppo del linguaggio
Lo sviluppo linguistico ha una grande variabilità interindividuale: ogni bambino attraversa le stesse fasi di sviluppo, ognuno con i propri tempi e le proprie caratteristiche.
Indicativamente, tra i 6 e i 9 mesi il bambino produce vocalizzi ed inizia la cosiddetta lallazione ossia la produzione di lunghe serie di sillabe ripetitive. Verso i 12 mesi compaiono le prime parole e tra i 18 e i 24 mesi avviene una vera e propria esplosione del vocabolario; in questa fase il bambino possiede circa 50 parole ed inizia ad associarle per formare le prime brevi e semplici frasi.
Attorno ai 36 mesi il piccolo mostra un vocabolario ampio e comprensibile anche agli estranei ma ancora caratterizzato da sostituzioni di suoni, a causa di uno sviluppo fonologico incompleto, e da forme grammaticali non convenzionali.
Dopo i 4 anni, infine, il bambino parla in modo grammaticalmente corretto e completamente intelligibile ma può mettere ancora in atto processi di semplificazione di gruppi consonantici (es: “gande” invece di “grande”) o sostituzione fonetiche (es: “sabatte” invece di “ciabatte”) per poi arrivare, a 5 anni, a parlare correttamente dal punto di vista grammaticale e fonologico.
Per lo sviluppo del linguaggio, così come per lo sviluppo di ogni competenza, sono stati fissati tempi di acquisizione indicativi che ci aiutano a intervenire precocemente qualora lo sviluppo del bambino si discosti significativamente da essi.
È importante, però, che il bambino, al termine della scuola dell’infanzia, possieda buone competenze linguistiche, sia in comprensione sia in produzione, per poter affrontare serenamente, all’ingresso alla scuola primaria, il processo di acquisizione della letto-scrittura.