La Riabilitazione Perineale

L’incontinenza urinaria è definita come la perdita di urine in situazioni non consone

L’incontinenza urinaria è definita come la perdita di urine in situazioni non consone. Si calcola che circa 250 milioni di persone nel mondo ne soffrano ed è noto che l’incontinenza urinaria colpisce sia le donne che gli uomini.

Si distinguono principalmente tre tipi di incontinenza urinaria, quella da “stress” o da sforzo, in cui la muscolatura del pavimento pelvico non è più adeguata al mantenimento della continenza, quella da“urgenza”, in cui si hanno perdite dovute all’attivazione precoce dello svuotamento vescicale, nonché forme di incontinenza mista, con caratteri quindi da “urgenza” e da “stress”.


Spesso il parto, così come la menopausa, la presenza di prolassi uro-genitali ed esiti di interventi chirurgici possono innescare modifiche della continenza nelle donne, mentre negli uomini principalmente gli interventi chirurgici (es. esiti di prostatectomia) possono essere causa di incontinenza urinaria.


L’incontinenza urinaria rappresenta una problematica ad alto impatto sulla persona, influendo negativamente sulla socialità, sul lavoro, a livello psicologico e sessuale.


Pertanto, bisogna affrontare adeguatamente la problematica. Sono attualmente disponibili svariati trattamenti per l’incontinenza urinaria: i trattamenti preventivi (principalmente in gravidanza e puerperio),i trattamenti riabilitativi (quando si ha già l’incontinenza urinaria), trattamenti farmacologici e chirurgici per casi di incontinenza da urgenza e alterazioni anatomiche che necessitano di correzione chirurgica.


La terapia riabilitativa è certamente il trattamento più utilizzato, fornendo beneficio in moltissimi casi.


Essa consiste di metodiche volte al recupero della continenza tramite l’utilizzo di tecniche di rinforzo del pavimento pelvico (rieducazione pelvi-perineale con istruzioni fornite dal fisioterapista) e tecniche strumentali come l’elettrostimolazione (una tecnica indolore che si applica tramite apposite sonde vaginali o rettali) e il biofeedback (uno strumento che insegna al paziente tramite l’uso di feedback visivo la corretta contrazione della muscolatura del pavimento pelvico).